Estany Pudent

Spiaggia bianchissima, costa paragonabile a quella di un paradiso tropicale e acque cristalline, Formentera fa della bellezza incredibile del suo paesaggio la sua principale caratteristica.

Nonostante le spiagge dell’isola rappresentino, senza ombra di dubbio, la principale attrazione turistica del luogo, esistono alcuni luoghi in grado di trasportare i visitatori in paesaggi selvaggi, dove a regnare è la natura più incontaminata. Proprio queste sono le parole che descrivono al meglio la laguna di Estany Pudent, suggestivo specchio d’acqua situato all’interno del Parco Naturale di Ses Salines, area protetta caratterizzata dalla presenza di oltre 190 specie faunistiche.

La laguna di Estany Pudent è di tutto l’arcipelago delle Baleari, la zona che concentra la maggiore biodiversità e offre le migliori possibilità per il birdwatching.

Già percorrendo la strada che dal porto di La Savina conduce alla nota località turistica di Es Pujols, sarà possibile osservare una grande quantità di specie tipiche di questa zona, come le cicogne, le volpoche e i fenicotteri rosa, ormai simbolo di Formentera.

Originariamente specchio d’acqua dolce, questa laguna fu sensibilmente modificata a causa di alcuni importanti interventi. Nel secolo scorso infatti, fu costruito un canale volto a mettere in comunicazione lo stagno con il mare, in maniera tale da poter ricavare quanto più sale possibile dall’attività di estrazione.

La laguna di Estany Pudent, il cui nome deriva dai cattivi odori che emana questo specchio d’acqua, sorge in un’area che, nonostante le condizioni di estrema umidità, risulta particolarmente arida a causa delle elevatissime temperature e delle scarse precipitazioni che caratterizzano Formentera. Proprio questa particolarissima condizione ha contribuito a favorire la crescita di una vegetazione rada e in grado di sopravvivere solamente in questo contesto di aridità e salinità.

Scopriamo dunque cosa vedere in questo luogo così particolare di Formentera.


COSA LEGGERAI IN QUESTO ARTICOLO:


Estany Pudent: alla scoperta della natura selvaggia

Come brevemente anticipato in precedenza, la laguna di Estany Pudent e l’intera area del Parco naturale di Ses Salines incarnano alla perfezione lo spirito selvaggio che contraddistingue Formentera. Passeggiare lungo il sentiero di Es Brolls, ovvero il percorso che costeggia l’Estany Pudent, consente, infatti, di connettersi con la natura circostante e di immergersi all’interno di un vero e proprio angolo di paradiso.

Sarà possibile ammirare alcune delle specie animali che popolano la zona, come per esempio i trampolieri, gli anatidi e gli ardeidi o, più semplicemente, ammirare la magnificenza del paesaggio circostante. Questo percorso, frequentato ogni giorno da decine di turisti desiderosi di trovare una valida alternativa alla classica giornata in spiaggia, si articola lungo gran parte della laguna ed è caratterizzato dalla presenza di diverse sorgenti sotterranee di acqua dolce.

Proprio queste ultime favoriscono la crescita di particolari specie floristiche e la nidificazione degli uccelli, tra cui i famosissimi fenicotteri rosa.

Nonostante la zona del Parco naturale di Ses Salines raggiunga il picco massimo di visitatori durante la stagione estiva, il periodo più indicato per visitare quest’area protetta è l’autunno, in quanto solamente verso ottobre sarà possibile ammirare l’avifauna al massimo del suo splendore.

Ovviamente, fare il bagno all’interno delle acque dello stagno è assolutamente vietato, in quanto potrebbe risultare estremamente pericoloso sia per la propria salute sia per quella delle diverse specie faunistiche che popolano la zona.

APPROFONDIMENTO: COSA VEDERE A FORMENTERA


Estany Pudent e l’estrazione del sale

Nonostante l’area che circonda la laguna di Estany Pudent sia oggi principalmente conosciuta per essere la casa di alcune delle più importanti specie faunistiche dell’isola e, allo stesso tempo, per ospitare moltissime piante in grado di crescere solamente nelle particolari condizioni climatiche che caratterizzano il Parco Naturale di Ses Salines, questo luogo è stato per molti anni sede della principale attività lavorativa di Formentera: l’estrazione del sale.

Oggi, infatti, questa piccola isola a largo della costa spagnola rappresenta una delle più amate e apprezzate mete turistiche d’Europa, ma non tutti sanno che non è sempre stato così.

Fino alla seconda metà del secolo scorso, Ibiza e in particolare Formentera basavano la propria economia sull’attività di estrazione del sale, la quale dava impiego alla maggior parte degli abitanti dell’isola. Proprio questa è la ragione per la quale, l’Estany Pudent rappresenta più di un semplice stagno, un luogo carico di significato e di grande rilievo nella storia recente dell’isola, legata proprio all’estrazione del sale.

Nonostante non si sappia con precisione il periodo nel quale venne avviata questa importantissima attività, le saline hanno sempre ricoperto un ruolo di primaria importanza per l’isola. Come testimoniato dalle diverse illustrazioni installate presso il Museo Etnografico di Formentera, la prima documentazione certa relativa all’attività di estrazione del sale risale al XIII secolo, tuttavia gli storici concordano sul fatto che questa abbia avuto inizio diversi secoli prima.

A ogni modo, è solamente nel diciannovesimo secolo che la salina dell’isola diventa una delle principali produttrici di sale della Spagna. Nel 1873 l’area che oggi è conosciuta come Parco naturale di Ses Salines fu acquistate dal politico e commerciante maiorchino Antoni Marroig, che successivamente cedette i territori alla nota compagnia Salinera Española SA, società che proseguito l’attività di estrazione fino al 1984, anno in cui l’attività di estrazione cessò in via definitiva.

La laguna di Estany Pudent ha sempre svolto un ruolo fondamentale, in quanto i diversi interventi effettuati dall’uomo hanno trasformato questo stagno in un sofisticato sistema in grado di aumentare la concentrazione salina sfruttando la presenza del mare. Tramite appositi meccanismi e un innovativo sistema di canali, l’acqua del Mediterraneo veniva pompata all’interno di vasche che avevano il compito di favorire il processo di cristallizzazione del sale.


Come raggiungere Estany Pudent

Nonostante nelle vicinanze della laguna non sorgano hotel o appartamenti, questa può essere facilmente raggiunta in diverse maniere. La maggior parte dei turisti che visitano l’area raggiungono il Parco Naturale di Ses Salines partendo dal porto di La Savina e percorrendo parte della strada che porta a Sant Francesc.

È necessario, però, sapere che entrare in questa zona utilizzando un proprio mezzo di trasporto implica il pagamento di una piccola tassa, dall’importo variabile in base alla stagione. Esistono, tuttavia, alcune semplici ed efficaci alternative grazie alle quali sarà possibile evitare il pagamento di questa imposta volta a favorire una perfetta conservazione del paesaggio.

APPROFONDIMENTO: COME MUOVERSI A FORMENTERA

Una soluzione apprezzata da molti consiste nell’usufruire del trasporto pubblico, capace di raggiungere i dintorni della laguna in pochi istanti. La linea N°7 consente, infatti, di raggiungere il Parco Naturale di Ses Salines partendo dalla famosissima spiaggia di Migjorn, località dove si concentra gran parte della movida e del turismo di Formentera.

Essendo lo stagno situato proprio in prossimità delle acque cristalline che circondano l’isola, questo può essere facilmente raggiunto anche a piedi. La splendida spiaggia di Ses Illetes fa parte a tutti gli effetti del parco e dista solamente poche centinaia di metri dalla laguna, raggiungibile percorrendo appositi percorsi che offrono la possibilità di ammirare da vicino le saline dell’isola.


Considerazioni finali

In conclusione, è possibile affermare che passeggiare intorno allo stagno di Estany Pudent rappresenta una delle più valide alternative alle classiche giornate trascorse a prendere il sole a pochi passi dalla riva.

Oltre a risultare particolarmente interessante dal punto di vista naturale, visitare questo luogo, permetterà di comprendere conoscere Formentera da una prospettiva completamente diversa e di comprendere come l’estrazione del sale abbia rappresentato la principale attività dell’isola per diversi secoli. Non a caso, a partire dal 2004, l’intero Parco di Ses Salines è stato dichiarato luogo di interesse culturale.

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