Ses Salines: viaggio nella salina di Formentera

Mare cristallino, spiagge bianchissime, tanto divertimento e paesaggi mozzafiato, Formentera rappresenta l’ideale per trascorrere le proprie vacanze estive in compagnia di amici o familiari.

Nonostante quest’isola sia principalmente conosciuta per la bellezza delle sue coste, tra i luoghi assolutamente da non perdere rientrano anche le saline locali, aree meglio conosciute come il Parco Naturale di Ses Salines di Ibiza e Formentera. Situate nel versante settentrionale dell’isola, queste venivano un tempo considerate la principale risorsa economica dell’isola, in quanto, prima di conoscere la grande popolarità turistica che ancora oggi caratterizza le isole Pitiuse, questa viveva principalmente dell’estrazione e della conservazione del sale del mare.

Nonostante al giorno d’oggi le saline risultino completamente abbandonate e non vi sia più alcuna traccia dell’attività di estrazione, queste hanno saputo ritagliarsi un ruolo ugualmente importante all’interno dell’isola, in quanto considerate importante attrazione turistica capace di attirare ogni giorno migliaia di visitatori.

Durante la stagione estiva e, in particolar modo, nelle settimane conclusive di agosto, il processo di cristallizzazione del sale consente alla pozze di acqua di assumere una caratteristica colorazione rosa, particolarità che rende l’intera area delle saline un paesaggio unico, simile alla superficie lunare.

Il fenomeno che consente alle pozze di acqua di assumere tale colorazione è causato dalla forte presenza di microrganismi che, essendo anche il cibo preferito dai moltissime fenicotteri che popolano questi stagni, conferiscono a questi ultimi il caratteristico colore delle loro piume.


COSA LEGGERAI IN QUESTO ARTICOLO:


Cosa vedere a Ses Salines

Come facilmente intuibile dalla lettura del paragrafo precedente, la storia che caratterizza le saline di Formentera risale a moltissimi anni fa, tuttavia la scarsa documentazione e l’importanza relativa che quest’area ricopriva all’interno dell’arcipelago delle Baleari permette di conoscere una minima parte di quanto accaduto presso il Parco Naturale di Ses Salines di Ibiza.

Le prime testimonianze relativa all’estrazione del sale sull’isola di Fomentera risalgono al XII secolo d.C., periodo nel quale Guillermo de Montgrí, membro di spicco della Chiesa Cattolica presso la corte di Aragona, venne incaricato dal sovrano Jaime I di conquistare i territori Ibiza e Formentera. Fu durante una spedizione guidata dall’ecclesiastico spagnolo che, nel 1235, iniziò una prospera e fiorente attività di estrazione del sale, i cui profitti furono divisi tra Montgrì stesso e i suoi due principali vassalli, Pedro de Portugal e Roussillon Nuno Sanchez.

I secoli successivi sono stati caratterizzati, però, da grande incertezza, in quanto non vi è alcuna informazione riguardo allo sfruttamento delle saline fino alla data del 14 novembre 1878, giornata nella quale venne annunciata la nascita della società Fabrica de Sal de Ibiza, attività che rese il commercio del sale la principale fonte di guadagno delle isole Baleari, all’epoca non ancora considerate rinomate località turistiche.

In poco più di vent’anni, il grande successo ottenuto dalla compagnia attirò l’attenzione di aziende ben più grandi, fra tutte la Salinera Española, che nel 1898 completò l’acquisizione della Fabrica de Sal de Ibiza e, in questo modo, acquisì i diritti relativi utilizzo delle saline di Formentera.

APPROFONDIMENTO: COSA VEDERE A FORMENTERA

Fu proprio durante i primi anni del secolo scorso che le saline di Formentera cambiarono completamente pelle, trasformandosi da prospera attività locale a moderna industria del sale. In poco tempo, infatti, vennero costruite rotaie e locomotive a vapore per poter facilitare il trasporto del cosiddetto oro bianco dalle pozze di acqua al vicino porto di La Savina.

La crescente richiesta di sale da parte di aziende situate nella Spagna continentale e la conseguente espansione dei commerci permise, quindi, alla maggior parte della popolazione di trovare impiego presso le saline. La quasi totalità degli abitanti di sesso maschile dell’isola si occupava, infatti, di estrarre il sale e di trasportarlo nel porto di La Savina o nel comune di La Mola, dove una nave di grandi dimensioni effettuava continui viaggi verso Barcellona.

L’originario sistema di locomotive utilizzato per il trasporto del sale è stato in funzione fino alla metà del XX secolo, quando venne sostituito da nuovi e più efficienti sistemi di trasporto. Oggigiorno, non vi sono più tracce delle locomotive originali utilizzate per oltre 50 anni sull’isola, se non per il piccolo esemplare esposto presso il museo etnografico di Sant Franscesc.

Le ultime informazione riguardanti l’attività di estrazione salina risalgono a circa 30 anni dopo, più precisamente al 1983, anno in cui quest’ultima cessò in modo definitivo.


Habitat presenti

Le saline di Formentera non attirano ogni anno migliaia di turisti solamente per il passato ricco di storia, ma anche e soprattutto in virtù dello status di riserva naturale. La spiaggia rosa che caratterizza questo luogo è, infatti, caratterizzata da un’importantissima biodiversità, in quanto sono oltre 178 le specie vegetali che è possibile ammirare passeggiando per il parco.

Alcune sono molto diffuse, come per esempio i pini marittimi e i ginepri sabina, mentre altre sorgono solamente in prossimità delle fonti marittime, il finocchio marino fra tute.

È proprio l’acqua l’elemento che contraddistingue più di ogni altro l’intera area delle Saline. L’ambiente marino, infatti, occupa una superficie pari a circa il 75% dell’area, e si caratterizza per la presenza di praterie sottomarine di Posidonia Oceanica, pianta facilmente confondibile con una normale alga, ma che in realtà rappresenta un tesoro di immenso valore per l’isola di Formentera.


Fauna

Importante almeno quanto la flora, è la fauna. La superficie di questo parco naturale è, infatti, la casa di moltissimi animali, soprattutto uccelli, di cui se ne contano circa 210 specie differenti. Il simbolo delle saline è, però, il fenicottero, animale caratterizzato da un suggestivo colore rosa che, come spiegato in precedenza, è dovuto all’alimentazione a base dei micro organismi presenti all’interno delle pozze d’acqua.

Oltre ai fenicotteri, il Parco Naturale di Ses Salines di Ibiza e Formentera permette di ammirare da vicino anche volatili come la volpoca, il cavaliere d’Italia e i gabbiani.

Il perché della presenza di così tante specie di uccelli trova giustificazione nell’ubicazione dell’isola, vero e proprio ponte tra l’Europa meridionale e l’Africa settentrionale e, di conseguenza, posizionata i mezzo alle principali rotte migratorie.

Per ammirare le diverse specie di animali presenti all’interno delle saline non occorrerà visitare il parco a orari specifici o attrezzarsi con apposite strumentazioni, ma basterà passeggiare il sentiero di Es Brolls, camminamento che costeggia l’intera laguna di Estany Pudent e che permette di raggiungere in pochi minuti la vicina località turistica di Es Pujols.

A ogni modo, degni di una particolare menzione sono i periodi autunnali e primaverili, stagioni ideali per ammirare la migrazione dei volatili.


La posidonia oceanica

In precedenza è stato brevemente spiegato il rapporto di fondamentale importanza che lega Formentera alla Posidonia Oceanica. La peculiare conformazione che caratterizza quest’ultima favorisce, infatti, la consolidazione del fondale marino e, allo stesso tempo, evita l’erosione del terreno.

Non a caso, uno studio effettuato poco più di dieci anni fa he evidenziato come proprio come a largo delle isole Pitiuse si trovi la più antica delle praterie di Posidonia Oceanica. La ricerca, effettuata da un team di studiosi dell’università dell’Algarve, ha evidenziato come quest’ultima rappresenti un qualcosa di unico, non solamente per la lunghezza di 15 Km e per il peso pari a 6000 tonnellate, ma anche e soprattutto perché la specie di Posidonia Oceanica che popola questa prateria può essere considerata, con tutta probabilità, l’organismo vivente più vecchio al mondo, la cui età è compresa tra gli 80 mila e i 200 mila anni.


Come raggiungere Ses Salines

Ogni giorno meta di turisti provenienti da ogni parte dell’isola o dalla vicina Ibiza, le saline di Formentera possono essere raggiunte con estrema facilità. La vicinanza al piccolo comune di Sant Josep de Sa Talaia, permette di giungere nei pressi del parco in auto o in moto, percorrendo la strada Savina in direzione Sant Francesc e, in prossimità dell’apposito segnale svoltando per la PM 802-2 in direzione Ses Illetes.

APPROFONDIMENTO: COME MUOVERSI A FORMENTERA

In alternativa, qualora si fosse impossibilitati a spostarsi con un proprio mezzo di trasporto, è possibile usufruire del servizio taxi o del trasporto pubblico, in quanto la linea 3 dei pullman Paya consente di raggiungere il parco in pochi minuti.


Considerazioni finali

Quanto appena letto permette di conoscere un lato spesso trascurato dell’isola di Formentera, spesso associata solo ed esclusivamente a luoghi come San Francesc, Es Pujols, La Savina ed Esapalmador.

Nonostante questi luoghi rappresentino importanti località turistiche ricche di attrazioni, anche il Parco Naturale di Ses Salines di Ibiza e Formentera, con le sue saline e i suoi caratteristici fenicotteri, merita una menzione speciale tra i luoghi più belli dell’isola.

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