Formentera è un’isola davvero famosa per le sue spiagge bianche, il mare cristallino dalle sfumature color turchese, la movimentata vita notturna, gli aperitivi chic sulla spiaggia… tuttavia questa è una isola dalla natura poliedrica che offre bellezze paesaggistiche e naturali mozzafiato, divertimenti di ogni genere ma anche una lunga e affascinante storia da scoprire, regalando un’esperienza di vacanza davvero completa ai suoi visitatori di ogni tipologia.
Un consiglio al quale affidarsi è quello di rivivere la storia di Formentera attraverso le sue costruzioni o, in alcuni casi, ciò che di esse rimane: è il caso del monumento megalitico di Ca Na Costa, i resti archeologici lasciati dalla dominazione romana e i mulini a vento che richiamano la tradizione contadina dell’isola dalla quale deriverebbe addirittura il suo nome di origine latina “Frumentaria“, ovvero isola del frumento.
In questo contesto è impossibile non citare tre costruzioni molto affascinanti posizionate nelle estremità est, sud e nord dell’isola di Formentera ossia, rispettivamente: il faro di La Mola, il faro di Cap De Barbaria e il faro di La Savina.
La loro funzione è chiara ed è comune a tutti i fari. Sono delle torri di avvistamento e di segnalazione della terraferma alle imbarcazioni ma sono anche posizionate in punti magici dell’isola che li rendono dei posti mistici da visitare per i turisti che, soprattutto nel periodo estivo, affollano l’isola.
Queste strutture sono state elettrificate in diversi anni e sono ancora tutti e tre funzionanti. Se siete in cerca di una gita da fare nella Isla Bonita, continuando a leggere di seguito, scoprirete tutto quello che c’è da sapere su questi suggestivi fari di Formentera.
COSA LEGGERAI IN QUESTO ARTICOLO:
Faro de La Mola
Nell’estremità orientale dell’isola è posizionato il Faro de La Mola, su una scogliera a picco sul mare di oltre 100 metri di altezza. Il faro sorge sull’altipiano de La Mola dove si trova Sa Talaïassa, punto più alto dell’isola (192 metri sopra il livello del mare), nel territorio appartenente a uno dei cinque centri abitati dell’isola: Pilar de la Mola.
Il piccolo centro è il punto di riferimento della comunità hippie che, dalla metà degli anni Sessanta, ha cominciato l’invasione pacifica dell’isola alla ricerca di libertà e della propria pace interiore trovando un luogo incantevole che ancora regala un’immensa tranquillità e serenità d’animo.
Il centro abitato di Pilar de la Mola è, infatti, famoso per il più grande mercatino hippie dell’isola, conosciuto non solo per l’originalità dei prodotti esposti ma per la particolare aria che si respira tra le bancarelle della piccola piazza locale dove si svolgono anche dei concerti di musica popolare.
Se scegliete di fare la vostra gita al Faro de La Mola durante le giornate di mercoledì oppure di domenica non potete perdervelo, sembrerà veramente di essere tornati indietro nel tempo agli anni Sessanta.
APPROFONDIMENTO: COSA VEDERE A FORMENTERA
Il Faro de La Mola è molto suggestivo da vedere con gli splendidi colori che solamente l’alba sul mare regala agli occhi del visitatore, quindi, poi ci sarà tutto il tempo durante l’arco della giornata per esplorare la zona circostante al faro.
Questo faro è il più antico dei tre fari dell’isola di Formentera, inaugurato nel 1861 per volere della sovrana Isabella II, ed è ben presto diventato un luogo iconico, addirittura un simbolo, dell’intera isola.
La strada che porta al faro regala già un assaggio di tutto il territorio dell’isola dall’alto che poi si manifesta nella sua magnificenza una volta raggiunto il faro. Accanto ad esso si trova una targa commemorativa dedicata al romanziere francese Jules Verne, posizionata nel 1971 per omaggiare lo scrittore che ha citato questo magnifico luogo in un episodio del suo celebre libro: le avventure di Hector Servadac. La storia vede come protagonista Palmirano Roseta, studioso di astronomia che osservava e studiava i corpi celesti dal punto più alto dell’isola, l’altopiano de La Mola.
In prossimità del faro è stato aperto anche un museo e uno spazio culturale dove viene presentata la storia dell’isola e il suo strettissimo legame con il mare nonché l’importanza dei fari.
Informazioni
Faro di Cap de Barbaria
Stagliandosi con i suoi 18 metri di altezza sull’estremità meridionale dell’isola, il Faro di Cap de Barbaria, si mostra tanto suggestivo almeno quanto il primo faro presentato.
Si consiglia però di visitarlo preferibilmente al tramonto per godere dei migliori colori di cui si tinge il paesaggio. La zona circostante a questo faro è, infatti, perfetta per ammirare i tramonti, perdersi tra dove inizia il mare e dove finisce il cielo, riconoscendo in lontananza anche l’isolotto disabitato di roccia calcarea, Es Vedrá.
Il faro di Cap de Barbaria è stato completato e inaugurato nel 1972 e domina il versante sud-ovest dell’isola di Formentera da circa 100 metri di altitudine sul livello del mare volgendosi verso le coste dell’Africa.
Molti si interrogano sull’etimologia del nome Cap de Barbaria e alcuni pensano che faccia riferimento alle popolazioni berbere che abitano le coste dell’Africa oppure altri credono che richiami la barbarie a cui la costa dell’isola era sottoposta in seguito alle frequenti incursioni dei pirati.
La bellezza del paesaggio attiguo al faro in questione è testimoniata anche dal fatto che nel corso degli anni è stato usato come ambientazione di diverse scene cinematografiche come, per esempio, Lucía y el sexo, scritto e diretto da Julio Medem. Questo film ha lanciato in patria e all’estero l’attrice spagnola Paz Vega che viene ritratta nella locandina pubblicitaria con un vestito rosso proprio davanti al faro di Cap de Barbaria.
APPROFONDIMENTO: COME MUOVERSI A FORMENTERA
La particolarità del faro è inoltre data dalla presenza nelle sue immediate vicinanze di una grotta rocciosa chiamata Sa Cova Foradada che si affaccia a strapiombo sul mare, quasi fosse un balcone naturale, regalando un’originale prospettiva dalla quale osservare il magnifico paesaggio circostante. Si raggiunge da una scaletta in legno che scende in una sorta di tunnel nella roccia però lo spazio interno è ristretto quindi si raccomanda di effettuare la visita con cautela.
Nelle vicinanze del faro di Cap de Barbaria è presente un altro punto di interesse storico e culturale ossia la Torre Des Garroveret, una delle cinque torri difensive dell’isola costruite durante il diciottesimo secolo con funzioni di vigilanza, poi diventate semplici punti di osservazione.
Il cammino che collega il faro di Cap De Barbaria con il faro de La Mola è fattibile per i più atletici anche in bici oppure per i più pigri in scooter e si conferma un itinerario molto suggestivo, frequentato dai tantissimi visitatori dell’isola.
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Faro di La Savina
La Savina è il primo porto di approdo a Formentera per tutti i traghetti e gli aliscafi provenienti da Ibiza; originariamente era un isolotto che poi è stato unito al resto dell’isola tramite un pontile e che si è sviluppato come snodo di arrivo e partenza per le persone e le merci che arrivano o lasciano l’isola.
Questa zona ospita il terzo e ultimo faro di Formentera, il faro di La Savina, più recente e meno massiccio degli altri ma altrettanto importante per la navigazione marittima.
Essendo più moderno forse si presenta come meno caratteristico rispetto agli altri fari elencati, però la location del faro è sicuramente un punto molto suggestivo dal quale ammirare il tramonto nonché il primo edificio che si intravede arrivando a Formentera in traghetto dalle isole vicine e l’ultimo che saluta i turisti che stanno lasciando l’isola via mare.
La zona portuale di La Savina è ricca di bar, negozi e ristoranti, e spesso al suo interno si svolge anche un bel mercatino di prodotti artigianali. Inoltre, nella zona circostante è presente una laguna salata, Estany des Peix, aperta sul mare solamente da una piccolissima entrata denominata Sa Boca. Posto magico da visitare al tramonto per vedere il dispiegarsi di un’infinita gamma di colori davanti ai propri occhi.
A nord-ovest del porto di La Savina si trovano le saline di Formentera caratterizzate da una particolare colorazione rosa dovuta alla presenza di specifici microrganismi. Questa zona è stata dichiarata riserva naturale nel 1995 e ospita particolari volatili locali e diversi rappresentanti caratteristici della fauna del posto come lo scarafaggio endemico di Formentera, l’akis bremeri.
Non serve neanche specificarlo ma al tramonto la colorazione rosata delle saline crea degli spettacolari giochi di luce e di colore che lasceranno il visitatore veramente senza parole!
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Concludendo
In conclusione, la gita ai tre splendidi fari di Formentera è sicuramente un piacevole intermezzo della vacanza nella isla bonita, per trascorre una giornata diversa dal solito mare turchese, aperitivo chic in spiaggia e fiestas. Qualunque sia il vostro programma di vacanza, visitate almeno un faro e non mancherete poi di volerli visitare tutti!